L'ULTIMO DONO

Ricordo un'altra esperienza, molto toccante, vissuta con un ospite al quale ricordavo una persona a lui cara, poiché aveva lo stesso mio nome. Mi disse che aveva avuto un rapporto difficile con sua moglie, alla quale aveva fatto dei torti, senza mai chiederle scusa. Una domenica pomeriggio si lamentò per un gran male alle gambe ed io cercai di fare un leggero massaggio alla parte dolorante.

Rassicurato e rilassato, cominciò a raccontare alcuni episodi della sua vita, soffermandosi su quella guerra in Russia, il cui trauma non fu mai da lui superato. Mi disse di aver combattuto insieme a don Gnocchi e mi raccontò delle immense fatiche subite, tra gelo e lontananza dagli affetti che generarono in lui confusione e comportamenti aggressivi, riversati poi sulle persone più vicine. Raccontò che a volte immaginava di essere ancora nella neve tra quei paesaggi gelidi e irreali e di vedere di fronte a lui il nemico da cui difendersi.

Era come se il dolore fisico lo trasferisse indietro nel tempo e nel luogo e le due sofferenze, quella passata e quella attuale della malattia, divenissero una sola. Quel pomeriggio Carlo riuscì a piangere e a sfogare parte di quel dolore per quell'esperienza di guerra che lo aveva cambiato nel profondo e procurato difficoltà di relazione con i propri cari.

Storie di vita così profonde e particolari, sono nella quotidianità dei momenti che scorrono nei reparti dell'hospice Il Nespolo. È vita vera quella che si vive nelle ore e nei giorni, fatta sicuramente di dolore ma anche di vicinanza, di ricerca di senso, di riappacificazione. Avvengono scambi di momenti unici, che condividiamo e che rendono, tutti noi, persone un po' diverse, se lo vogliamo e se sappiamo accogliere ciò che ci offrono.

STANZA 9: I Papaveri

STANZA 9: I Papaveri