Assistenza Domiciliare - Modalità

Essere compagno di viaggio di un malato significa per i volontari stare con lui e ascoltare quello che ha da raccontare, oppure, se lo preferisce, stare in silenzio accanto a lui, giocare a carte, leggere il giornale o un libro, guardare insieme la televisione... Il volontario soprattutto si offre come ascoltatore "attivo", non dà risposte ma è disponibile a cercarle insieme.

Durante questi incontri si sviluppa un rapporto personale e di conoscenza nel quale il malato si racconta e il volontario lo aiuta a riconsiderare la propria vita e a valorizzarla.

Con una persona estranea alla famiglia, l'assistito si sente più libero di esprimere anche sentimenti, ansie, paure ed emozioni profonde che, per un senso di protezione verso i propri cari, a volte tiene dentro di sé. Parlarne invece è spesso liberatorio.

Nello stesso tempo il volontario interagisce con la famiglia e si mette a sua disposizione per sollevarla dal suo costante impegno almeno per qualche ora la settimana. Può svolgere piccole commissioni come passare in farmacia, andare a fare un po' di spesa, sbrigare una pratica burocratica, oppure, se la famiglia lo preferisce, resta a casa con il malato mentre la persona si assenta per qualche motivo o se desidera riposare.