LA FINESTRA SUL GIARDINO

Un uomo anziano si sostituisce all'immagine della giovane.

E' alto magro severo. I suoi sono gli occhi di chi ha tanto dato nella vita e poco ricevuto. Racconta di un figlio disabile, della preoccupazione di lasciarlo ma soprattutto della difficoltà di fargli capire che è molto malato e che deve lasciarlo. Lo angoscia l'idea di dover parlare a questo figlio che non potrà capire, ma sente il dovere di farlo, di dargli la stessa dignità che a chiunque altro si riserva. È un esempio di forza e di amore che entra nel profondo e rimane indimenticabile.

Ed ecco l'immagine di un giovane uomo, bello, forte, pieno di programmi e speranze che mi colpisce per la sua spontanea socievolezza. Mi racconta la sua vita piena di errori, fatta di facili conquiste, e ora ridotta dalla malattia ad un momento che lo fa riflettere su se stesso. Spesso cantiamo le canzoni di Baglioni a squarciagola, quasi a sottolineare i momenti salienti della sua vita.

Non parla di morte, ma programma un futuro più virtuoso, come a dire: "quel che dovevo fare di sbagliato l'ho fatto, ora tocca mettere la testa a posto".

Forse non ha la consapevolezza del poco tempo che gli resta e il progettare un futuro sereno con sua moglie e i suoi bambini lo rende più struggente ancora. Se ne è andato all'improvviso e ha lasciato alla sua giovane moglie il compito di portare avanti i loro sogni.

Tre vite, tre commiati molto diversi tra loro che hanno vissuto in una grande camera spaziosa dalla cui finestra si vede il giardino e per tutti e tre il sole brillava radioso e il profumo del gelsomino si spandeva intorno per accompagnarli su un sentiero sconosciuto.

STANZA 6: Il Lilium

STANZA 6: Il Lilium