Un cammino di umanità e cura: la testimonianza di Daniela, Infermiera e Coordinatrice all’Hospice Il Nespolo

ASSOCIAZIONE La mia esperienza all’Hospice Il Nespolo ha inizio con l’apertura della struttura. Avevo già lavorato come infermiera per alcuni anni in un reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva in ospedale, per poi dedicarmi per diversi anni ad un lavoro in azienda a Milano. Il mio approdo al mondo delle Cure Palliative non è stato casuale, ma dettato da un’esperienza personale che mi aveva vista coinvolta in prima persona nell’assistenza di mia madre nei momenti del suo fine vita.  “Non è giusto che chi si prende cura del morente sia lasciato solo in questo percorso. Ci deve essere un modo per condividere questo cammino e alleggerire il carico per chi vive questo passaggio” avevo riflettuto. L’apertura dell’Hospice ad Airuno mi suggerì il giusto modo di rimettere in gioco la mia formazione infermieristica: volevo dedicarmi di nuovo alla professione, ma al tempo stesso sapevo che avrei voluto mettere a disposizione la mia professionalità proprio nell’ambito delle Cure Palliative e in nessun altro contesto. Dopo avere superato la fase del reclutamento, eccomi pronta per questa nuova esperienza che mi ha visto all’opera inizialmente con i malati, e di riflesso con le famiglie accudenti, e in un’ultima fase lavorativa nel ruolo di coordinatrice del personale infermieristico. In Hospice ho avuto la possibilità di vivere ogni giorno pienamente e con motivazione, ogni giorno dai qualcosa e qualcosa ti riempie il cuore. Magari semplicemente raccogli lo sfogo di qualcuno o semplicemente stai lì con il malato e con i famigliari che spesso sono in difficoltà. Ecco, le cure palliative si concretizzano proprio nello stare accanto, nell’accompagnare in silenzio o con una carezza, con vicinanza: condividere capendo cosa il malato desidera o cosa a lui non fa piacere, muovendosi con delicatezza nel suo contesto.  A volte si viene scelti per alcune domande scomode quali “ma allora io sto morendo?”. Può essere sufficiente uno sguardo per rispondere, altre volte vengono in aiuto le parole. Il nostro ruolo è anche quello di rompere quella che Cicely Saunders, la fondatrice delle Cure Palliative, chiama “la congiura del silenzio”, che crea un senso di isolamento nel malato: vorrebbe sapere ma chi gli sta intorno evita di parlare o racconta mezze verità pensando di fare il suo bene, ma il paziente spesso ha bisogno di sapere, ha domande che hanno bisogno di risposta sincera. Anche perché c’è chi ha lasciato delle cose in sospeso nella sua vita, di tipo affettivo o pratico. Sapere consente di sistemare questi sospesi e morire in pace, serenamente. Ho visto momenti di grande dolcezza tra pazienti e familiari e quando vedi affetto e empatia tra le persone non puoi rimanere indifferente. Sono questi i momenti che ti danno pienezza e che ti fanno superare altri momenti invece più difficili da vivere, come quelli delle morti in solitudine, che sono faticose da accompagnare perché è difficile accettare che qualcuno non possa regalare la propria morte a nessuno. Alla fine, il momento del trapasso è un momento di grande malinconia ma è anche un momento molto arricchente per chi lo vive accanto al malato.  Nel periodo in cui sono stata impegnata con il coordinamento mi sono invece dedicata alla fase della presa in carico, del primo colloquio con i familiari. Le persone esprimono il dolore di dovere affidare il loro caro a una struttura, di sentirsi giudicati da chi è fuori per questa scelta. Si aiuta dunque il familiare a comprendere la bontà della scelta che sta facendo e si può cercare di essere subito d’aiuto dal punto di vista relazionale. Lì diventa fondamentale rassicurare, rendere consapevoli che la morte accade comunque, dentro o fuori dalla struttura. La differenza sta nel come morire: in Hospice il paziente viene preso in carico da tutta l’equipe che si prende cura di ogni sintomo e di ogni bisogno e il familiare può condividere i momenti difficili in un contesto mai giudicante. Fornire questo supporto ai familiari, cercando di essere empatici e di alleggerire il loro compito, ha dato senso al mio lavoro anche quando ero un po’ meno sul campo e un po’ più impegnata in un ruolo amministrativo. Umanità, empatia e condivisione hanno contraddistinto questa mia esperienza in Hospice ed è quello che ha dato senso e pienezza anche alla mia professionalità.

Domenico Basile, una vita dedicata alla Fabio Sassi e alla comunità

ASSOCIAZIONE La Fabio Sassi OdV si unisce al cordoglio della comunità per la scomparsa di Domenico Basile, presidente dell’associazione per dieci anni e figura di riferimento per tutti i volontari e collaboratori. Domenico Basile si è spento all’Hospice di Airuno, struttura che lui stesso ha contribuito a realizzare e che rappresenta oggi uno dei lasciti più significativi del suo impegno instancabile a favore del territorio e delle persone più fragili. Durante il suo mandato come presidente, Domenico ha guidato l’associazione con dedizione, sensibilità e visione, affrontando e superando momenti di grande difficoltà economica. Grazie alla sua capacità di aggregare, motivare e valorizzare i volontari, ha saputo dare stabilità e nuovo slancio alla Fabio Sassi, rendendola il punto di riferimento che è oggi. L’attuale presidente Giancarlo Ferrario ricorda: “Domenico Basile è stato per tutti noi un esempio di integrità, passione e servizio alla comunità. La sua visione e il suo impegno resteranno impressi nella storia della nostra associazione e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui”. Il past president Daniele Lorenzet aggiunge: “Basile non è stato solo presidente della Fabio Sassi, era una persona con cui condividevo affinità. Ha vissuto da vicino l’associazione nei momenti più cruciali, è colui che ha reso possibile ed è stato promotore della costruzione dell’Hospice. Ha dato direzione, ha saputo tracciare una linea precisa per l’Associazione, sempre propenso al dialogo costruttivo e all’ascolto”. La Fabio Sassi si stringe con affetto alla famiglia di Domenico Basile e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo.

Grande partecipazione al via del corso 2025 per nuovi volontari in cure palliative. Iscrizioni ancora aperte.

EVENTI FORMAZIONE Con grande entusiasmo e partecipazione ha preso il via il nuovo corso base di formazione per volontari in cure palliative promosso dall’Associazione Fabio Sassi OdV. Ancora una volta, il territorio ha dimostrato una forte sensibilità nei confronti del tema dell’accompagnamento e del supporto alle persone fragili, con numerose adesioni che testimoniano il desiderio di mettersi in gioco. Il percorso formativo, completamente gratuito, si svolge presso l’Oratorio di Airuno (Via Postale Vecchia 24). Gli incontri si tengono il martedì sera dalle 20:30 alle 22:30 e culmineranno con una sessione conclusiva sabato 5 aprile. Il corso offre un’opportunità unica per chi desidera avvicinarsi al mondo delle cure palliative e acquisire le competenze necessarie per supportare malati e famiglie in momenti di particolare fragilità, mettendo a disposizione le proprie capacità nei diversi ambiti in cui l’associazione è attiva. Il programma prevede un’ampia formazione teorica e pratica, con il contributo di esperti del settore e volontari con esperienza. Tra i temi trattati, trovano spazio la storia e la filosofia delle cure palliative, il ruolo del volontario, la gestione dei bisogni psicologici e sociali, oltre ad aspetti bioetici e relazionali e spirituali. “Questo corso rappresenta un’opportunità per avvicinarsi con cuore e competenza a chi vive situazioni di grande fragilità. I volontari sono il cuore pulsante della nostra missione e un sostegno prezioso per i malati e le loro famiglie”, ha dichiarato Annamaria Gandolfi, responsabile della Gestione Volontari. Nonostante il corso sia già iniziato, le iscrizioni sono ancora aperte per chi desidera unirsi a questo percorso. Per partecipare è infatti necessario frequentare almeno sette incontri. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Associazione al numero 039 9945222 o al numero 039 9900871, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 oppure scrivere a volontari@fabiosassi.it

L’Associazione Fabio Sassi lancia la sua newsletter ufficiale

ASSOCIAZIONE L’Associazione Fabio Sassi ha avviato la sua newsletter ufficiale, un nuovo canale di comunicazione pensato per tenere informati la rete e la comunità sulle attività, eventi e iniziative in corso. Questo strumento mira a rafforzare il legame con la comunità e a condividere aggiornamenti con cadenza mensile. Il presidente Giancarlo Ferrario ha dichiarato: “La creazione di questa newsletter rappresenta un passo importante per avvicinarci ancora di più alla nostra rete. Vogliamo offrire uno spazio di informazione e dialogo, dove ogni lettore possa sentirsi parte integrante del nostro percorso”. Per iscriversi e ricevere gli aggiornamenti, è possibile visitare la sezione dedicata al seguente link https://www.fabiosassi.it/newsletter/ Per ulteriori informazioni sul tema è possibile contattare l’indirizzo mail comunicazione_immagine@fabiosassi.it Con l’introduzione di questa newsletter, l’Associazione Fabio Sassi conferma il suo impegno nel garantire “Dignità alla fine della Vita” e nel mantenere un dialogo aperto con la collettività.

La Voce delle Guide – Workshop a favore della Fabio Sassi

EVENTI Un’esperienza unica di crescita personale e solidarietà si terrà tra un mese: il workshop “La Voce delle Guide”, organizzato da Sanirimedi. Un’occasione speciale per esplorare la connessione con le proprie guide interiori attraverso pratiche profonde e trasformative come la Danza di Saluto alla Morte, il Mutaforma, la Pittura e Scrittura Estatica e molte altre. L’evento avrà luogo a Garlate, presso la Fondazione Bruni, sabato 1 marzo dalle 10:00 alle 19:00 e domenica 2 marzo dalle 9:30 alle 16:00. Oltre al percorso esperienziale, il workshop sarà anche un’opportunità per sostenere una causa importante: verrà attivata una raccolta fondi a favore dell’Hospice Il Nespolo di Airuno. I partecipanti potranno contribuire concretamente al supporto delle attività dell’Hospice, che offre accoglienza e assistenza a chi affronta la fase finale della vita, garantendo dignità e cura in un momento di grande fragilità. Questa iniziativa rappresenta un perfetto connubio tra crescita interiore e solidarietà, un momento per prendersi cura di sé stessi e, al contempo, tendere una mano a chi ne ha bisogno. Per informazioni e iscrizioni, contattare Alessia Intilisano al seguente numero di telefono 3384154605 Scarica la locandina

Convegno di successo e un dibattito aperto sulle cure palliative e la relazione di cura

EVENTI Grande partecipazione e Aula Magna di ASST Lecco al completo per il convegno “Sviluppare una nuova cultura del limite: le scelte al termine della vita”. L’evento tenutosi il 4 febbraio 2025, organizzato dal Dipartimento della Fragilità (DIFRA) di ASST Lecco e dal Centro Studi in Medicina della Complessità e Cure Palliative dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, con il supporto del Dipartimento Funzionale Interaziendale per la Ricerca e la Cura (DIRC), dell’Associazione ACMT OdV di Lecco e dell’Associazione Fabio Sassi OdV di Merate, ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle cure di fine vita. Ad aprire la giornata, i saluti istituzionali di Marco Trivelli, Direttore Generale di ASST Lecco, che ha sottolineato l’importanza di diffondere una cultura del limite nella pratica medica, ponendo attenzione alla relazione di cura. Il convegno è stato moderato dal Prof. Gianlorenzo Scaccabarozzi, Professore Straordinario in Medicina e Cure Palliative dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che ha introdotto i relatori e guidato il dibattito. Due interventi di rilievo hanno caratterizzato la mattinata: Alberto Giannini, Direttore di Anestesia e Rianimazione Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini presso ASST Spedali Civili di Brescia, ha approfondito il ruolo della medicina nel garantire un accompagnamento dignitoso ai pazienti, con un focus sulla necessità di una formazione bioetica continua per i professionisti sanitari. Ha posto un interrogativo cruciale: “Lo sto facendo per il paziente o al paziente?”, evidenziando il rischio di accanimento terapeutico. Padre Carlo Casalone, collaboratore della Sezione Scientifica della Pontificia Accademia per la Vita, ha affrontato il tema della relazione di cura e delle decisioni di fine vita, ponendo l’accento sull’equilibrio tra progresso medico e accettazione della mortalità. Ha sottolineato l’importanza della proporzionalità delle cure e della condivisione delle scelte con il paziente e la sua famiglia. L’evento ha visto una partecipazione attiva del pubblico, con numerosi interventi e un dibattito che ha evidenziato la necessità di maggiore consapevolezza e formazione per operatori sanitari e cittadini, affinché le scelte di fine vita possano essere prese nel rispetto della dignità della persona. Le conclusioni sono state affidate a Giuseppe Bellelli, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore della Scuola di Specializzazione in Gerontologia e Geriatria, e Luca Riva, Direttore della Struttura Complessa Cure Palliative DIFRA di ASST Lecco. Entrambi hanno ribadito l’importanza della collaborazione tra istituzioni sanitarie, accademiche e associazioni per un approccio sempre più umano e consapevole alla cura del fine vita. L’Associazione Fabio Sassi OdV di Merate, da sempre impegnata nella promozione delle cure palliative e nella tutela della dignità della persona nel fine vita, ha dato il proprio contributo all’evento, confermando il proprio impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi fondamentali. Il successo del convegno dimostra la crescente necessità di un dialogo aperto e costruttivo sulla cultura del limite, con l’obiettivo di garantire un accompagnamento rispettoso e consapevole per i pazienti e le loro famiglie.